La vita fuori scorreva come sempre, in Venezuela, in Italia e nel mondo succedevano cose.
A fine mese, il mitico Chavez rilasciava un’intervista in cui affermava che il socialismo non era morto. L’ho scoperta da poco, spulciando quell’interessantissimo archivio che è la versione digitale del quotidiano fascista de La Voce d’Italia. Archivio, che è bene ricordare, vede la sua nascita con l'arrivo di Piero Armenti in Venezuela. E, quando Piero Armenti lascerà il Venezuela, nell'autunno del 2008, l'archivio in questione registrerà una lacuna di ben 3 mesi. In quello stesso periodo del rientro in Italia da parte di Piero Armenti, anche i due romani, Enrico De Simone e Daniela Corrieri, faranno ritorno in Italia. Molto stranamente, perché inseriti dalla Greco (Anna Grazia, una fuorilegge in libertà) alla scuola italiana di Caracas Bolivar y Garibaldi. La piccola corte de' miracoli di Anna Grazia Greco...
Tornando al gennaio del 2005, qualche giorno dopo l'intervista di Chavez, ai primi di febbraio, Piero Armenti, apprendista periodista presso il suddetto giornale fascista, licenziava un articolo dal titolo “Uccidetelo!”.
Non ricordo se l’avesse scritto sul quotidiano fascista per il quale lavorava o su uno dei tanti blog fascisti su cui ha scribacchiato in quel periodo, poiché da un po’ di tempo quel bell’articolo, tanto esplicativo del personaggio che allora si faceva passare per chavista, è stato spurgato da internet...
Non ricordo un titolo più stizzito di quello. Piero Armenti, ovviamente, parlava di Chavez, ovvero di un non meglio identificato esule politico venezuelano che da Miami, Florida, pontificava in questi termini: “...l’unica soluzione per il problema Chavez è una carabina da...” e giù a descrivere dettagliatamente il tipo di fucile più idoneo per l’assassinio appena auspicato.
Bisogna dirlo, un articolo dal grande tenore politico, con un vastissimo orizzonte culturale... mi rammarico di non averlo salvato, oggi potrei riproporlo per la gloria del giornalista salernitano.
Di lì a poco moriva assassinato un connazionale a Caracas.